La fiera era davvero immensa, i cavalli da gestire tanti, gli orari impossibili ed i pasti un utopia.
La nostra partecipazione al Galà d'Oro assorbiva una quantità enorme delle nostre energie fisiche ed emozionali ma oltre a questo si doveva pensare anche alle esibizioni all'interno del padiglione 8.
Negli anni passati a bocca aperta guardando altri esibirsi mi sono spesso chiesta cosa provassero.....adesso lo sapevo....
La gente accalcata davanti le transenne era davvero tanta...il rumore di fondo una cacofonia costante che dava alla testa.
I bambini che gridavano entusiasti, le persone che volevano fotografare i cavalli nella posa migliore e gridavano a questo o a quello di fermarsi un attimo.
La sensazione era quella di essere allo zoo...ma dalla parte sbagliata della gabbia!
Eppure, nonostante tutto, le emozioni trasmesse erano più intense di quello che mi sarei aspettata....lavorare al buio, per quanto si sappia che il Galà è il top delle esibizioni della fiera, non è la stessa cosa che poter guardare sul viso delle persone le emozioni che stanno provando.
Molti passano, si fermano pochi minuti e proseguono veloci con la speranza di riuscire in poche ore a vedere il più possibile..ma molti restano..chi discute sul lavoro dei cavalli...chi semplicemente produce una serie di "ohhhh" di ammirazione al passaggio di un soggetto particolarmente gradito.
Fra tutti ricordo un bimbo, avrà avuto forse cinque anni, sulle spalle del padre.
Era già un pò che tentavano di portarlo altrove ma lui resisteva alle lusinghe con tutte le sue forze.
Lo stavo guardando da qualche minuto quando, per cedere pista ad un cavaliere, mi sono avvicinata alla transenna dove immobile come una statua si era aggrappato.
Improvvisamente ha sporto un braccio, con mio grande orrore, proprio davanti al muso del mio nero compagno che di colpo si è arrestato girandosi verso di lui.
Il bimbo, nell'incoscienza della sua età ha aperto la manina e gli ha accarezzato il naso vellutato dicendogli "tu sei bello come il cavallo di Zorro".
Marevellos ha annusato la mano del bimbo, ha fatto tre passi indietro ed ha Levato rimanendo fermo immobile per tutto il tempo che gli è riuscito.
Di quel giorno mi è rimasto nel cuore gli occhi brillanti di quel bimbo.