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martedì 30 aprile 2013

Salone del Cavallo Spagnolo

La fiera era davvero immensa, i cavalli da gestire tanti, gli orari impossibili ed i pasti un utopia.
La nostra partecipazione al Galà d'Oro assorbiva una quantità enorme delle nostre energie fisiche ed emozionali ma oltre a questo si doveva pensare anche alle esibizioni all'interno del padiglione 8.
Negli anni passati a bocca aperta guardando altri esibirsi mi sono spesso chiesta cosa provassero.....adesso lo sapevo....
La gente accalcata davanti le transenne era davvero tanta...il rumore di fondo una cacofonia costante che dava alla testa.
I bambini che gridavano entusiasti, le persone che volevano fotografare i cavalli nella posa migliore e gridavano a questo o a quello di fermarsi un attimo.
La sensazione era quella di essere allo zoo...ma dalla parte sbagliata della gabbia!
Eppure, nonostante tutto, le emozioni trasmesse erano più intense di quello che mi sarei aspettata....lavorare al buio, per quanto si sappia che il Galà è il top delle esibizioni della fiera, non è la stessa cosa che poter guardare sul viso delle persone le emozioni che stanno provando.
Molti passano, si fermano pochi minuti e proseguono veloci con la speranza di riuscire in poche ore a vedere il più possibile..ma molti restano..chi discute sul lavoro dei cavalli...chi semplicemente produce una serie di "ohhhh" di ammirazione al passaggio di un soggetto particolarmente gradito.
Fra tutti ricordo un bimbo, avrà avuto forse cinque anni, sulle spalle del padre.
Era già un pò che tentavano di portarlo altrove ma lui resisteva alle lusinghe con tutte le sue forze.
Lo stavo guardando da qualche minuto quando, per cedere pista ad un cavaliere, mi sono avvicinata alla transenna dove immobile come una statua si era aggrappato.
Improvvisamente ha sporto un braccio, con mio grande orrore, proprio davanti al muso del mio nero compagno che di colpo si è arrestato girandosi verso di lui.
Il bimbo, nell'incoscienza della sua età ha aperto la manina e gli ha accarezzato il naso vellutato dicendogli "tu sei bello come il cavallo di Zorro".
Marevellos ha annusato la mano del bimbo, ha fatto tre passi indietro ed ha Levato rimanendo fermo immobile per tutto il tempo che gli è riuscito.
Di quel giorno mi è rimasto nel cuore gli occhi brillanti di quel bimbo.




Fotografia scattata in occasione di uno spettacolo di beneficenza ad Inzago

lunedì 29 aprile 2013

Verona 2011 - Galà d'Oro


Fieracavalli Verona é la mecca degli appassionati d'equitazione. In mezzo ad altre migliaia di persone come me, per anni, ho camminato in lungo ed in largo fra i suoi padiglioni. Per un giorno avevo la possibilità di vedere cavalli da sogno, respirare un atmosfera unica, sfiorare con lo sguardo cavalieri che ad oggi per me sono ancora degli idoli. 

Poi qualcuno del gruppo butta lì un "andiamo a Verona?" e di colpo la vita cambia......
Tutto è possibile certo, basta volerlo, ma trasformare un gruppo di appassionati in qualcosa di più vicino possibile a dei professionisti non è cosa da poco.
La routine quotidiana cambia di colpo, tutti noi lavoriamo e la sera diventa l'unico momento in cui si può essere presenti per provare.
Freddo, un freddo da farti battere i denti e irrigidire le mani é ciò che ricordo meglio di quel lungo inverno.....la nebbia provocata dal sudore dei cavalli che saturava il campo coperto tanto da non distinguere più il compagno a fianco....le ore di sonno che si riducevano a mano a mano si avvicinava la data fissata per l'audizione...la tensione che saliva ad ogni nuova prova di uno spettacolo che pareva non volesse completarsi mai.....ed infine.....
Credo di non essere mai stata così nervosa in vita mia, guardo le facce dei miei cinque compagni ma non trovo conforto. Persino i cavalli sembrano essere titubanti all'idea di entrare in quel campo buio da dove si stanno alzando le note della nostra canzone. L'arena é un pozzo buio, le luci si alzeranno poco a poco seguendo il ritmo della musica. Tutto già provato nei minimi dettagli i due giorni precedenti...ma allora non c'era il pubblico...qualcuno mi stringe il ginocchio...mi sono distratta ed il tempo é agli sgoccioli, Manu é già dentro e fra qualche secondo tocca anche a noi....il cuore in gola, la bocca asciutta riesco solo a dare una pacca sul collo di Marevellos non so se per confortare lui o me stessa.
Otto minuti....un tempo che mi è parso infinito e contemporaneamente mi è volato via....qualcuno mi sta dando delle gran manate sulle spalle, qualcun altro mi dice "lì senti?" ma non sono ancora in grado di sentire nulla.....l'unica cosa che sono in grado di fare é abbracciare il collo sudato del mio compagno e sussurrargli GRAZIE.

Ricordi lontani



Mi ricordo di te. Ricordo il sole sulle spalle il giorno che uno sconosciuto mi mise in mano le tue redini dicendomi: Lo tieni tu?
Ricordo il tuo manto caldo, setoso, colore del miele.
Ricordo il tuo odore, un misto di cuoio caldo e sudore.
E' quel giorno che mi sono innamorata di voi, animali stupendi e fieri, potenti e dolcissimi.
Non ti ho mai montato tu, domato per gli attacchi, sei rimasto il mio sogno lontano.
Guardandoti nel box ho imparato a conoscervi meglio, animali statuari e misteriosi.
Nasi frementi ed orecchie attente ai rumori, potenti e fragili come nessuno.
Anche dopo tanti anni, anche adesso che il mio compagno è nero quanto tu eri biondo, nelle giornate di sole sentendo l'odore del cuoio caldo ti penso.

Notturno con galoppo


Apro gli occhi ma è ancora buio pesto .... 

la notte calda entra a forza dalla finestra aperta.... frinire di grilli...

una leggera brezza che fa muovere le foglie del grande olmo nel cortile ..... un cane abbiaia lontano ed un altro gli risponde....

Ascolto il silenzio, innaturale per chi come me vive abitualmente in città, il rumore del silenzio mi avvolge completamente.
Mi alzo dal letto, 
scendo lentamente le scale.... incerta nel buio mi muovo in un ambiente che non è il mio, rumori che non conosco spezzano la notte dandomi l'impressione di non essere sola .... raggiungo la porta sperando che il rumore secco della serratura non mi faccia scoprire....

Il cortile è avvolto nell'oscurità solo una falce di luna, parzialmente avvolta dalle nubi, mi mostra il sentiero che devo percorrere .... pochi metri appena .... il respiro accelera mentre il cuore batte all'impazzata nell'attesa di ciò che succederà a breve..
La porta scorre silenziosa.... 
Nel buio i tuoi occhi mi scrutano interessati, sei solo un ombra scura fra le ombre ma so che segui ogni mio gesto .....
nell'aria odore di cuoio, di sudore un profumo che per me è sempre stato sinonimo di casa...

Mi fermo incerta, so che è una pazzia .... lo so con il cervello ma il cuore dice tutt'altra cosa ... 
Un altro passo e finalmente posso toccarti, la mia mano segue il tuo profilo setoso .... Dio come sei bello! 

Sento i tuoi muscoli guizzare sotto la pelle .... le mie paure si sono volatilizzate in un attimo ... non vorrei essere in nessun altro posto se non con te, qui adesso ....
Usciamo insieme nella notte, la luna ora fa capolino fra le nubi e ci consente di trovar la strada ....

Sei caldo sulla mia pelle sudata e fredda per la tensione, ti abbraccio stretto e la criniera mi solletica il naso.... so che non vedi l'ora di partire lo percepisco nel tuo muoverti a scatti .... anche per te, sempre costretto in spazi ridotti questa notte è follia pura ..... 
Gli zoccoli battono violenti sull'ultimo tratto d'asfalto, i muscoli delle cosce si caricano in attesa di quell'ultima parola ...........
........al galoppo!