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mercoledì 26 giugno 2013

Terre lontane

Circa un mese e mezzo fa, il boss decise di organizzare una manifestazione al CEMI, con la partecipazione di vari artisti equestri, compresi i membri del gruppo stesso
In quell'occasione mi chiese se volevo esibirmi anche io col mio cavallo.
"Cosa dovrei fare?" chiesi perplessa....
"Niente, devi solo montare il tuo cavallo con una bella capezza color argento e poi fai quello che ti senti di fare" 
Certo che si, dov'è il problema" risposi sicura , pensando stesse scherzando!
Mmmmm fu tutto quello che rispose.....
Per me il discorso era archiviato.
Dopo qualche giorno, grande fermento, viene indetta la prima riunione per improntare lo spettacolo. 
Scelta del titolo, numeri equestri da presentare, musiche, gestione cavalli e artisti, sicurezza del pubblico, location, organizzazione della cena e una miriade di enormi sottigliezze che neppure mi sarei sognata esistessero.
Ognuno esprime la propria opinione, si abbozzano i diversi numeri da presentare....e la fatidica domanda:
"Monica tu cosa hai deciso di fare? Ti presenteremo come esordiente..... 
"IO????? Boh, non lo so, nulla, non saprei cosa fare!"
Maurizio fermo e sicuro decide per me...
"Monti il tuo stallone arabo solo con la capezza e fai quello che ti senti, in tutta tranquillita' e sicurezza."
Dentro me un accavallamento di pensieri, dubbi, timori, paure, realizzo che no, non scherzava per nulla! Non voglio dire di no! Pero' domando a me stessa che cavolo inventarmi. 
Presente! esclama la mia voce interiore....
Ecco che inizio a pensare cosa fare... ho un cavallo Arabo nero e stallone.... dopo tante idee archiviate, decido.... racconterò la leggenda della creazione del cavallo arabo e ricostruirò un gesto che nella cultura/tradizione Araba, le donne "anziane" eseguono in segno di buon auspicio... ecco si, auguro se non altro, buona sorte a tutti i presenti.
Al via le prove nel mio maneggio che dista circa 80 km dal CEMI.
Alcuni giorni Scheick yer Bouty (Mad per gli amici) era precisissimo, altri lo era meno, altri da dimenticare.
8 Giugno pomeriggio....
Alle ore15 iniziano le prove generali.... per me, non avendo idea, grande confusione e basta.
Salgo in sella ed entro in campo, ok che sei stallone arabo in un posto nuovo, ok che c'è' la musica alta e tu non sei abituato, le casse audio che non hai mai visto da cosi vicino...ma tutte le giustificazioni immaginabili non sono sufficienti a tollerare il tuo comportamento, non ti riconosco più!!!
Lidia, punto fermo per vari ed eventuali dubbi barra suggerimenti, guardandomi da fuori campo esclama :
"Momo, quello che stai facendo non ha senso, visto da fuori il cavallo ti porta dove vuole, a spasso per il campo"!
In effetti ha ragione, non capisco più' nulla, mi e' andato tutto insieme, non so cosa dovevo fare....
Di passare nella zona delle casse audio non se ne parla nemmeno, cosa ti abbiano mai fatto lo sai solo tu e mi bypassi 1/4 di campo. Mi fermo un attimo a pensare.... esito un istante...si nota e Lidia mi chiede: "Momo sei sicura"?
Scatta un mix di orgoglio, di testardaggine e di "modestia", ho detto che mi esibisco solo con la capezza e cosi' sarà'.
Finite le prove (per me un disastro), lavo Mad e lo ritiro in box.
Inesorabilmente il tempo vola, salta la cena, chi ce la fa a cacciar giù qualsiasi cosa?
Ti prendo, inizio a spazzolarti, a lucidarti e ad osservarti in silenzio, mi sembri "strano" o forse lo sono sembrata io a te...
Tu sei pronto.
In piedi al tuo fianco, controllo che tutto sia in ordine: sella ok, paracolpi messi... deposito il mio sguardo nei tuoi occhi, ti ammiro, ammetto che sei veramente bello: Mauri aveva ragione, la capezzina argento risalta proprio sul tuo manto nero lucidissimo che fa da specchio alle luci.
Oddio realizzo, solo con la capezzina!
Strizzo gli occhi, automaticamente mi si serrano i pugni e faccio un bel respiro.
Tu sei li, fermo e mi osservi senza scomporti minimamente.
Serissima mi avvicino e ti sussurro:
"Ascoltami bene, adesso facciamo sul serio, non e' più' il momento di scherzare! E che non ti passi nemmeno lontanamente l'idea di fare il tuo solito cinema, ora siamo una cosa sola, io e te, te ed io".
Altro respirone....
Tu sempre fermo ad aspettare una mia mossa...questo mi destabilizza! 
Perché non fai casino come sempre? Perché non nitrisci chiamando gli altri cavalli, perché non ti alzi in piedi, non ti giri in continuazione su te stesso? Perché stai FERMO?!!!
Prendo le redini e ci avviamo verso il campo in cui si stanno susseguendo impeccabili le altre esibizioni.
Cammini perfettamente al mio fianco destro, sincronizzandoti coi miei passi.
Porti la testa alta, fiera, lo sguardo nobile, attento, orecchie tese ad ascoltare...
Chissà a cosa stai pensando....
Isabella ha terminato, esce...Davide, con la scaletta in mano, dice:
"Dai Mony tocca a te!"
 A me??!!?? 
Lorenzo(il tecnico audio) fa un cenno a Dado..."non parte la sua musica" sussurra... e questi risponde: "non importa lascia andare questa, poi metti la sua".....
Davide ed Andrea entrano per primi come da copione.
Mi si stringe la gola e mi trema lo stomaco.
Isabella narra della leggenda, io incantata, e quando pronuncia "....e il vento del sud rispose...."
Ti guardo, dobbiamo entrare..."Vieni Scheick" una delle rarissime volte in cui ti ho chiamato col tuo vero nome.
Sfiliamo fino a centro campo, tu preso a farti "bello" quasi fossi in passerella, io pregando che non succedesse nulla....
Ti consegno a Davide ed inizio col rituale... Andrea mia figlia mi porge il vaso di terracotta contenente l'hennee ed inizio a scrivere in arabo sul suo avambraccio, augurando buona vita ai presenti...chi ne ha bisogno in questo momento di più' non lo so...
Andrea esce, Davide mi dice :" Ce l'hai"? SI.
Parte la canzone Celeste di Zucchero.
Ma dove son finiti tutti, e' un altro scherzo? Non c'è più nessuno!!! Spariti...tutto sparisce come al risveglio di un sogno lontano...siamo te, io e la musica.
Canto, mentre solo col pensiero ti chiedo quello che avevamo provato, quello che dovevamo fare: una serie di circoli, volte, diagonali, un otto al passo al trotto ed al galoppo.
Continuo a cantare....cosi' celeste...she's my baby... l'unica cosa che riesco a sentire e' una voce fra il pubblico che ripete e urla il mio nome...
Siamo in simbiosi perfetta, uniti da un invisibile filo... io e te.
La musica sfuma verso il finale.
Col pensiero ti chiedo una transizione galoppo-trotto e ci portiamo al centro campo. 
Maestosamente mi alzo sulla sella e ancora più' su, verso il cielo infinito, respiro a pieni polmoni, fisso il buio oltre il pubblico, mano sul cuore, saluto in arabo. 
Prendo le redini, faccio scorrere la mano ad evidenziare che non c'è' nulla , nessun tipo di morso nella tua bocca.
Tu stallone arabo nero e fiero, li fermo, tu il mio principe.
Attendo un attimo, mi siedo e volo letteralmente verso l'uscita, liberando la mia tensione, la mia felicita', la mia emozione con un prorompente SIIIIIII!!!.
Mi butto sul tuo collo e ti abbraccio fortissimo, e ti sussurro sei un GRANDE cavallo.
Scendo tremante, andiamo in box, piango e ti abbraccio di nuovo e ti dico GRAZIE.
Solo ora che avete letto le parole di Monica mi permetto di aggiungere un mio personale pensiero....erano....magnifici....non ci sono altre parole per descriverli in quel momento!

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