Circa un mese e mezzo fa, il boss decise di organizzare una
manifestazione al CEMI, con la partecipazione di vari artisti equestri,
compresi i membri del gruppo stesso
In quell'occasione mi chiese se volevo esibirmi anche io col mio cavallo.
"Cosa
dovrei fare?" chiesi perplessa....
"Niente, devi solo montare il tuo cavallo con una bella capezza
color argento e poi fai quello che ti senti di fare"
Certo che si, dov'è il problema" risposi sicura , pensando stesse
scherzando!
Mmmmm fu tutto quello che rispose.....
Per me il discorso era archiviato.
Dopo qualche giorno, grande fermento, viene indetta la prima riunione
per improntare lo spettacolo.
Scelta del titolo, numeri equestri da
presentare, musiche, gestione cavalli e artisti, sicurezza del pubblico,
location, organizzazione della cena e una miriade di enormi sottigliezze
che neppure mi sarei sognata esistessero.
Ognuno
esprime la propria opinione, si abbozzano i diversi numeri da
presentare....e la fatidica domanda:
"Monica tu cosa hai deciso di fare? Ti presenteremo come
esordiente.....
"IO????? Boh, non lo so, nulla, non saprei cosa fare!"
Maurizio
fermo e sicuro decide per me...
"Monti il tuo stallone arabo solo con la
capezza e fai quello che ti senti, in tutta tranquillita' e sicurezza."
Dentro
me un accavallamento di pensieri, dubbi, timori, paure, realizzo che
no, non scherzava per nulla! Non voglio dire di no! Pero' domando a me
stessa che cavolo inventarmi.
Presente! esclama la mia voce interiore....
Ecco che inizio a pensare cosa fare... ho un cavallo Arabo nero e stallone.... dopo tante
idee archiviate, decido.... racconterò la leggenda della creazione
del cavallo arabo e ricostruirò un gesto che nella cultura/tradizione Araba, le donne "anziane" eseguono in segno di buon auspicio... ecco si,
auguro se non altro, buona sorte a tutti i presenti.
Al via le prove nel mio maneggio che dista circa 80 km dal CEMI.
Alcuni giorni Scheick yer Bouty (Mad per gli amici) era precisissimo, altri lo era meno, altri da dimenticare.
8 Giugno pomeriggio....
Alle ore15 iniziano le prove generali.... per me, non avendo idea, grande confusione e basta.
Salgo in sella ed entro in campo, ok che sei stallone arabo in un posto
nuovo, ok che c'è' la musica alta e tu non sei abituato, le casse audio che non hai mai visto
da cosi vicino...ma tutte le giustificazioni immaginabili non sono
sufficienti a tollerare il tuo comportamento, non ti riconosco più!!!
Lidia, punto fermo per vari ed eventuali dubbi barra suggerimenti, guardandomi da fuori campo
esclama :
"Momo, quello che stai facendo non ha senso, visto da fuori il
cavallo ti porta dove vuole, a spasso per il campo"!
In effetti ha
ragione, non capisco più' nulla, mi e' andato tutto insieme, non so cosa
dovevo fare....
Di passare
nella zona delle casse audio non se ne parla nemmeno, cosa ti abbiano
mai fatto lo sai solo tu e mi bypassi 1/4 di campo. Mi fermo un attimo a
pensare.... esito un istante...si nota e Lidia mi chiede: "Momo sei sicura"?
Scatta un mix di orgoglio, di testardaggine e di "modestia", ho detto che mi esibisco solo con la capezza e cosi' sarà'.
Finite le prove (per me un disastro), lavo Mad e lo ritiro in box.
Inesorabilmente il tempo vola, salta la cena, chi ce la fa a cacciar giù qualsiasi cosa?
Ti prendo, inizio a spazzolarti, a lucidarti e ad osservarti in silenzio, mi sembri "strano" o forse lo sono sembrata io a te...
Tu sei pronto.
In piedi al tuo fianco, controllo che tutto sia in ordine: sella ok,
paracolpi messi... deposito il mio sguardo nei tuoi occhi, ti ammiro,
ammetto che sei veramente bello: Mauri aveva ragione, la capezzina
argento risalta proprio sul tuo manto nero lucidissimo che fa da
specchio alle luci.
Oddio realizzo, solo con la capezzina!
Strizzo gli occhi, automaticamente mi si serrano i pugni e faccio un bel respiro.
Tu sei li, fermo e mi osservi senza scomporti minimamente.
Serissima
mi avvicino e ti sussurro:
"Ascoltami bene, adesso facciamo sul serio,
non e' più' il momento di scherzare! E che non ti passi nemmeno
lontanamente l'idea di fare il tuo solito cinema, ora siamo una cosa
sola, io e te, te ed io".
Altro respirone....
Tu
sempre fermo ad aspettare una mia mossa...questo mi destabilizza!
Perché non fai casino come sempre? Perché non nitrisci chiamando gli altri
cavalli, perché non ti alzi in piedi, non ti giri in continuazione su
te stesso? Perché stai FERMO?!!!
Prendo le redini e ci avviamo verso il campo in cui si stanno susseguendo impeccabili le altre esibizioni.
Cammini perfettamente al mio fianco destro, sincronizzandoti coi miei passi.
Porti la testa alta, fiera, lo sguardo nobile, attento, orecchie tese ad ascoltare...
Chissà a cosa stai pensando....
Isabella
ha terminato, esce...Davide, con la scaletta in mano, dice:
"Dai Mony tocca a te!"
A me??!!??
Lorenzo(il tecnico audio) fa un cenno a Dado..."non parte la sua musica" sussurra... e questi risponde: "non
importa lascia andare questa, poi metti la sua".....
Davide ed Andrea entrano per primi come da copione.
Mi si stringe la gola e mi trema lo stomaco.
Isabella narra della leggenda, io incantata, e quando pronuncia "....e il vento del sud rispose...."
Ti guardo, dobbiamo entrare..."Vieni Scheick" una delle rarissime volte in cui ti ho chiamato col tuo vero nome.
Sfiliamo fino a centro campo, tu preso a farti "bello" quasi fossi in passerella, io pregando che non succedesse nulla....
Ti
consegno a Davide ed inizio col rituale... Andrea mia figlia mi porge
il vaso di terracotta contenente l'hennee ed inizio a scrivere in
arabo sul suo avambraccio, augurando buona vita ai
presenti...chi ne ha bisogno in questo momento di più' non lo so...
Andrea esce, Davide mi dice :" Ce l'hai"? SI.
Parte la canzone Celeste di Zucchero.
Ma dove son finiti tutti, e' un altro scherzo? Non c'è più nessuno!!! Spariti...tutto sparisce come al risveglio di un sogno lontano...siamo te, io e la musica.
Canto,
mentre solo col pensiero ti chiedo quello che avevamo provato, quello
che dovevamo fare: una serie di circoli, volte, diagonali, un otto al passo al
trotto ed al galoppo.
Continuo
a cantare....cosi' celeste...she's my baby... l'unica cosa che riesco a
sentire e' una voce fra il pubblico che ripete e urla il mio nome...
Siamo in simbiosi perfetta, uniti da un invisibile filo... io e te.
La musica sfuma verso il finale.
Col pensiero ti chiedo una transizione galoppo-trotto e ci portiamo al
centro campo.
Maestosamente mi alzo sulla sella e ancora più' su, verso
il cielo infinito, respiro a pieni polmoni, fisso il buio oltre il
pubblico, mano sul cuore, saluto in arabo.
Prendo le redini, faccio
scorrere la mano ad evidenziare che non c'è' nulla , nessun tipo di
morso nella tua bocca.
Tu stallone arabo nero e fiero, li fermo, tu il mio principe.
Attendo
un attimo, mi siedo e volo letteralmente verso l'uscita, liberando la
mia tensione, la mia felicita', la mia emozione con un prorompente
SIIIIIII!!!.
Mi butto sul tuo collo e ti abbraccio fortissimo, e ti sussurro sei un GRANDE cavallo.
Scendo tremante, andiamo in box, piango e ti abbraccio di nuovo e ti dico GRAZIE.
Solo ora che avete letto le parole di Monica mi permetto di aggiungere un mio personale pensiero....erano....magnifici....non ci sono altre parole per descriverli in quel momento!
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